PLASTICIZED
Still Lifes

La Conservazione della Materia Organica

Attraverso questo progetto, porto la mia ricerca nell’ambito della conservazione della materia organica.

 

Sperimento l’applicazione del materiale termoplastico direttamente su elementi biologici, come fiori e insetti, simulando un processo di cristallizzazione analogo a quello che, nel corso di milioni di anni, ha dato origine alla resina fossile conosciuta come ambra.

 

L’ambra, utilizzata dall’uomo fin dall’Età della Pietra per la realizzazione di monili e sculture, ha origine dalla resina secreta da un’antica conifera estinta, il Pinus succifera. Nel tempo, questa resina si è fossilizzata, trasformandosi in una sostanza capace di intrappolare e preservare piccoli organismi nel suo liquido denso e viscoso mentre colava dai tronchi degli alberi.

Allo stesso modo, il mio processo di cristallizzazione applicato su fiori e insetti si ispira a questo meccanismo naturale, ma introduce un elemento innovativo: la fusione tra materia organica e supporto artificiale. L’idea alla base del mio progetto nasce dal desiderio di preservare la bellezza fugace di questi elementi naturali, trasformandoli in opere d’arte che non solo ne catturano l’essenza, ma ne prolungano l’esistenza in una nuova dimensione estetica e concettuale.

L’idea alla base del progetto

 

La mia ricerca si concentra sulla fusione tra naturale e artificiale, interrogandosi su come la trasformazione chimica e fisica dei fiori possa ridefinire l’idea di natura morta, trasformandola in un’espressione ibrida in cui la vita organica diventa parte di una struttura artificiale duratura.

In questo processo si manifesta un concetto chiave: il Kraching, inteso come rottura e passaggio irreversibile tra due stati, tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale.

 

Il Kraching simboleggia anche un evento più profondo: il distacco dell’uomo dalla natura, un momento critico in cui l’essere umano, ormai prossimo all’estinzione, ha risposto con una reazione violenta e distruttiva.

Questo atto di sopravvivenza ha innescato una lotta contro la natura, spingendo gli ominidi a dominare e trasformare l’ambiente, anche a costo di compromettere l’equilibrio dell’ecosistema.

 

L’effetto finale del mio progetto è un contrasto poetico tra la vitalità originaria del fiore e la sua immutabile veste cristallizzata, una condizione che richiama proprio questo passaggio estremo: da materia viva a una forma nuova, sospesa tra il passato e il futuro, tra fragilità e permanenza, tra memoria e artificio.

Stampe

la fertilità

Questa serie di stampe di grande formato segna l’inizio della mia ricerca sulla conservazione della materia organica. Il primo approccio è stato quello di analizzare come le diverse strutture vegetali e le relative percentuali di acqua influenzino il processo di plastificazione. l’obiettivo era enfatizzare il senso di vitalità e fertilità del fiore, come simbolo primordiale dell’origine della vita.

Dopo essere stati trattati con materiale plastico, i fiori vengono digitalizzati al interno di vasche contenenti liquidi organici. Attraverso questo processo il fiore diviene una metafora potente del ciclo della natura, della generazione e rigenerazione della vita.

Sculture

la struttura vegetale 

Nella serie di sculture, la mia ricerca si concentra sul mantenimento della struttura vegetale dei diversi tipi di fiori, utilizzandoli come elementi per comporre la forma di un vaso di fioriQueste opere sono spesso realizzate su commissione, adattandosi ai gusti e alle esigenze del cliente, rendendo ogni creazione un pezzo unico che unisce natura e artificio in un equilibrio armonico.

La Storia

 da naturale ad artificiale

“La passione per i fiori e la botanica in generale nascono dal contatto quotidiano con la natura del mio territorio nella Valle Seriana Bergamasca e dall’estetica semplice della decoraziona d’interni appresa dala mia cara nonna paterna 

Conservazione della materia

  1. Selezione dei fiori
    Scelgo fiori veri, in alcuni casi con pigmenti naturali già molto intensi, in altri tinti con aniline per esaltarne il colore. Talvolta estraggo i pigmenti direttamente dai petali, così da ottenere una tinta che non richiede ulteriori interventi.

  2. Trattamento e conservazione
    I fiori vengono collocati in un involucro di plastica opalescente, che funge da “bozzo” protettivo, e successivamente messi sotto vuoto. Questo processo aiuta a rallentare il naturale decadimento della materia organica, creando un effetto visivo sospeso tra la delicatezza del fiore e la rigidità del supporto termoplastico.

  3. Osservazione a lungo termine
    Ho monitorato gli effetti di questo trattamento su un arco di circa vent’anni, per comprendere come la materia organica si degradi al interno del nuovo corpo plastico. Questa finestra temporale mi ha permesso di studiare l’interazione tra il fiore e il materiale, osservando cambiamenti cromatici, eventuali alterazioni di consistenza e possibili metamorfosi nel tempo.

Non perdere le prossime FLOWERS News !

A breve pubblicherò il nuovo video sulle mie nature morte plastificate. 

Ti mostrerò le varie fasi che portano alla realizzazione dei miei fiori plastificati.

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